Il segreto del male

Il segreto del male
Craig Russel

Piemme, pubblicato nel 3 giugno 2020
480 Pagine

Il 3 giugno 2020 è uscito Il segreto del male. Craig Russel, ex agente della CIA, è l'autore che ha concentrato nel suo ultimo romanzo molti elementi che mi hanno totalmente rapita. Psicologia, serial killer, follia, esperimenti di ipnosi, e un concentrato di malvagità.

Un thriller di cui sono già stati venduti i diritti cinematografici.
Una vicenda che si svolge in un contesto storico particolare.

Siamo in Cecoslovacchia, negli anni '30 del 1900, dove un castello medioevale ospita un manicomio criminale. Lo psichiatra Vicktor si trasferisce proprio lì, dove sono rinchiusi i Sei figli del Diavolo, i sei più pericolosi criminali dell'Europa centrale. Vicktor vuole sperimentare su di loro una nuova tecnica, la narco-ipnosi, ovvero indurre ad uno stato ipnotico il paziente attraverso sostanze stupefacenti.
Il direttore del manicomio racconta a Vicktor un fatto particolare, i sei individui non si erano mai incontrati prima, eppure ognuno di loro afferma che a costringerli a commettere i loro crimini è stata una figura diabolica.

Nel frattempo, a Praga una donna viene ritrovata morta, martoriata, e la polizia ha pochi dubbi, si tratta sicuramente del serial killer soprannominato Grembiule di cuoio, atroce omicida che prende di mira le donne, e che sembra voler imitare Jack lo Squartatore, il serial killer londinese che operava solo una cinquantina di anni prima.

"Il diavolo - o meglio, la nostra idea di lui -, è racchiuso in noi: risiede nel nostro animo. Abbiamo tutti un Aspetto Diabolico, quindi, e tutti siamo vittime del suo potere di tanto in tanto, ma il nostro IO tiene a freno i suoi eccessi. Eppure in alcuni casi di grave squilibrio mentale, l'Aspetto Diabolico si separa e assume una vita indipendente."

Il segreto del male è un thriller psicologico in cui si analizza a fondo l'animo umano quando mette da parte il bene per andare dalla parte del male, quella parte che spesso è all'interno di ognuno di noi. Perché allora alcune persone non riescono a resistere a questa spinta verso il male?
Quella che Vicktor si troverà ad affrontare sarà la follia nella sua forma più concentrata ed estrema che i sei pazienti possiedono, insieme a una capacità di persuasione e manipolazione fuori dall'ordinario.

Vicktor prese la strada della Medicina e Psichiatria dopo l'evento traumatico a cui ha assistito da piccolo, nella foresta dove giocava ha trovato il corpo senza vita di sua madre. È stato proprio questo l'evento scatenante che ha dato uno scopo al giovane psichiatra, ovvero quello di comprendere e curare le malattie mentali, provando ad alleviare le sofferenze dei pazienti.

Non mi soffermo sull'analisi dei sei figli del Diavolo perché non voglio rovinarvi la sorpresa, vi dico però, che sono descritti nel dettaglio, le loro storie sono approfondite, e avrete un'idea chiara del male che risiede in loro e, soprattutto, quando si è posizionato proprio lì, dentro di loro.
Per mettervi la pulce nell'orecchio vi dico solo i loro soprannomi, collegati alle loro personalità: il Pagliaccio, la Vegetariana, il Taglialegna, il Necromante, il Collezionista di cristallo, il Demone. Lascio a voi poi il piacere di scoprirli.

Inizialmente l'autore tra un capitolo e l'altro fa una piccola introduzione al contesto storico. Siamo negli anni che precedono la seconda guerra mondiale, gli anni delle leggi razziali di Norimberga, in cui la superiorità della razza ariana si insinua sempre più prepotentemente nella mentalità, e le persone come Judita (che lavorerà a fianco di Vicktor), semplicemente per via della loro provenienza, venivano giudicate, offese, e infine perseguitate. L'autore inserisce dettagli storici che entrano a tutti gli effetti a far parte della trama, dando un'idea chiara del contesto in cui si trovano a vivere i protagonisti. Questo aspetto affianca la vicenda in modo complementare.
Non mancano riferimenti alla psicologia dell'epoca, in particolare quella junghiana, e accenni a miti in particolare della Cecoslovacchia, patria della trama. Una terra che ospita diverse culture che ritroviamo nel romanzo, come quella slava, germanica ed ebrea.

Personalmente ho amato tutto di questo romanzo, in particolare l'aspetto psicologico che ci accompagna, si parla di personalità multiple, di dissociazioni d'identità, e del male che occupa una grossa fetta nel mondo.

Un bel romanzo, cupo e tetro al punto giusto, che mi sento di consigliare, ma vi avviso di non affrotarlo nella penombra e in solitudine, perché alcuni pezzi sono piuttosto suggestivi. Una storia che parla del male, che trovo molto adattabile alla trasposizione cinematografica che non vedo l'ora di vedere, e che si conclude con una postazione dell'autore veramente interessante.

Il segreto del male
Craig Russel

Piemme, pubblicato nel 3 giugno 2020
480 Pagine

Il 3 giugno 2020 è uscito Il segreto del male. Craig Russel, ex agente della CIA, è l'autore che ha concentrato nel suo ultimo romanzo molti elementi che mi hanno totalmente rapita. Psicologia, serial killer, follia, esperimenti di ipnosi, e un concentrato di malvagità.

Un thriller di cui sono già stati venduti i diritti cinematografici.
Una vicenda che si svolge in un contesto storico particolare.

Siamo in Cecoslovacchia, negli anni '30 del 1900, dove un castello medioevale ospita un manicomio criminale. Lo psichiatra Vicktor si trasferisce proprio lì, dove sono rinchiusi i Sei figli del Diavolo, i sei più pericolosi criminali dell'Europa centrale. Vicktor vuole sperimentare su di loro una nuova tecnica, la narco-ipnosi, ovvero indurre ad uno stato ipnotico il paziente attraverso sostanze stupefacenti.
Il direttore del manicomio racconta a Vicktor un fatto particolare, i sei individui non si erano mai incontrati prima, eppure ognuno di loro afferma che a costringerli a commettere i loro crimini è stata una figura diabolica.

Nel frattempo, a Praga una donna viene ritrovata morta, martoriata, e la polizia ha pochi dubbi, si tratta sicuramente del serial killer soprannominato Grembiule di cuoio, atroce omicida che prende di mira le donne, e che sembra voler imitare Jack lo Squartatore, il serial killer londinese che operava solo una cinquantina di anni prima.

"Il diavolo - o meglio, la nostra idea di lui -, è racchiuso in noi: risiede nel nostro animo. Abbiamo tutti un Aspetto Diabolico, quindi, e tutti siamo vittime del suo potere di tanto in tanto, ma il nostro IO tiene a freno i suoi eccessi. Eppure in alcuni casi di grave squilibrio mentale, l'Aspetto Diabolico si separa e assume una vita indipendente."

Il segreto del male è un thriller psicologico in cui si analizza a fondo l'animo umano quando mette da parte il bene per andare dalla parte del male, quella parte che spesso è all'interno di ognuno di noi. Perché allora alcune persone non riescono a resistere a questa spinta verso il male?
Quella che Vicktor si troverà ad affrontare sarà la follia nella sua forma più concentrata ed estrema che i sei pazienti possiedono, insieme a una capacità di persuasione e manipolazione fuori dall'ordinario.

Vicktor prese la strada della Medicina e Psichiatria dopo l'evento traumatico a cui ha assistito da piccolo, nella foresta dove giocava ha trovato il corpo senza vita di sua madre. È stato proprio questo l'evento scatenante che ha dato uno scopo al giovane psichiatra, ovvero quello di comprendere e curare le malattie mentali, provando ad alleviare le sofferenze dei pazienti.

Non mi soffermo sull'analisi dei sei figli del Diavolo perché non voglio rovinarvi la sorpresa, vi dico però, che sono descritti nel dettaglio, le loro storie sono approfondite, e avrete un'idea chiara del male che risiede in loro e, soprattutto, quando si è posizionato proprio lì, dentro di loro.
Per mettervi la pulce nell'orecchio vi dico solo i loro soprannomi, collegati alle loro personalità: il Pagliaccio, la Vegetariana, il Taglialegna, il Necromante, il Collezionista di cristallo, il Demone. Lascio a voi poi il piacere di scoprirli.

Inizialmente l'autore tra un capitolo e l'altro fa una piccola introduzione al contesto storico. Siamo negli anni che precedono la seconda guerra mondiale, gli anni delle leggi razziali di Norimberga, in cui la superiorità della razza ariana si insinua sempre più prepotentemente nella mentalità, e le persone come Judita (che lavorerà a fianco di Vicktor), semplicemente per via della loro provenienza, venivano giudicate, offese, e infine perseguitate. L'autore inserisce dettagli storici che entrano a tutti gli effetti a far parte della trama, dando un'idea chiara del contesto in cui si trovano a vivere i protagonisti. Questo aspetto affianca la vicenda in modo complementare.
Non mancano riferimenti alla psicologia dell'epoca, in particolare quella junghiana, e accenni a miti in particolare della Cecoslovacchia, patria della trama. Una terra che ospita diverse culture che ritroviamo nel romanzo, come quella slava, germanica ed ebrea.

Personalmente ho amato tutto di questo romanzo, in particolare l'aspetto psicologico che ci accompagna, si parla di personalità multiple, di dissociazioni d'identità, e del male che occupa una grossa fetta nel mondo.

Un bel romanzo, cupo e tetro al punto giusto, che mi sento di consigliare, ma vi avviso di non affrotarlo nella penombra e in solitudine, perché alcuni pezzi sono piuttosto suggestivi. Una storia che parla del male, che trovo molto adattabile alla trasposizione cinematografica che non vedo l'ora di vedere, e che si conclude con una postazione dell'autore veramente interessante.
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